Come si sceglie un terapeuta?
La scelta del terapeuta è una questione molto personale e i criteri che devono orientarla sono sostanzialmente due: la sintonia con il terapeuta – vi deve piacere come persona – e il suo orientamento, cioè dovete sentirvi a vostro agio col suo metodo.
1. La sintonia. Il rapporto terapeutico è sempre e comunque un rapporto tra due persone che devono poter creare una relazione basata sulla sintonia all’interno della quale il paziente deve potersi sentire completamente libero di confidare tutto di sé, senza vergogna né timore del giudizio. Certamente la sintonia è un elemento che può essere verificato dal paziente solo dopo qualche incontro, ma altrettanto certamente è un elemento fondamentale per cominciare la terapia vera e propria.
2. L’orientamento. Per quanto concerne l’orientamento (ad esempio psicoanalisi, terapia cognitivo-comportamentale, terapia ipnotica ecc..), la scelta dipende sostanzialmente dalle caratteristiche del paziente. Il paziente che opta per una psicoterapia ipnotica di norma è una persona aperta mentalmente e con una buona motivazione al cambiamento.
Cosa fa il paziente?
Il paziente in terapia è una persona che ha deciso di intraprendere un percorso di crescita e di cambiamento, e che si impegna in prima persona nel percorrere quella strada. Il paziente non “deve” fare nulla se non aprirsi con il terapeuta ed essere costante nel tempo nelle sedute. La non costanza o peggio l’interruzione precoce di un trattamento renderebbe inutile il lavoro pregresso.
Quando e perché andare in terapia?
Se intendiamo la terapia come un percorso di crescita e miglioramento di se stessi, allora forse, e spesso si dice, ognuno di noi dovrebbe andare in terapia. Un buon terapeuta è una persona che si è sottoposta in prima persona ad anni di terapia. Normalmente i pazienti che decidono di intraprendere tale percorso, lo fanno in un momento di difficoltà generale della loro vita o perché hanno cominciato a sviluppare dei veri e propri sintomi che ne influenzano la vita (attacchi di panico, disturbi psicosomatici ecc..).
Quanto dura la terapia?
La psicoterapia ipnotica viene annoverata all’interno delle terapie brevi. Non è tuttavia possibile in alcun modo stabilire a priori la durata del trattamento, poiché non è possibile sapere con anticipo la velocità di risposta del paziente al trattamento stesso.
Come si capisce quando concludere la terapia?
Il momento della conclusione della terapia è condiviso sia dal paziente che dal terapeuta dopo un periodo di consolidamento dei risultati ottenuti e verifica della loro stabilità. La terapia non finisce con l’eliminazione del sintomo, perché senza un adeguato consolidamento e approfondimento, potrebbe ripresentarsi in futuro.
La terapia può durare per sempre?
No. Perché la vita è fuori dallo studio del professionista. Però anche terminata la terapia, si può chiedere al proprio terapeuta un incontro di consulenza di tanto in tanto.
È possibile detrarre i costi della terapia nella dichiarazione dei redditi?
Sì, certamente. La psicoterapia rientra nell’ambito delle prestazioni sanitarie, che possono pertanto essere scaricate nella dichiarazione del redditi.
Lo psicologo può rilasciare certificati o perizie?
Sì, certamente. Lo psicologo è un professionista regolarmente iscritto ad un albo professionale a cui è data facoltà di certificare lo stato di salute del proprio paziente a vari scopi. Lo psicologo tuttavia non può rilasciare certificati di malattia per giustificare assenze dal lavoro: tali certificati andranno comunque richiesti al proprio medico di base.
Lo psicologo può prescrivere farmaci?
Assolutamente no. Lo psicologo non è un medico e non può in nessun caso prescrivere farmaci. Qualora tuttavia si ravvisasse la necessità per il paziente di un supporto farmacologico alla terapia, lo psicologo potrà consigliare un consulto presso uno psichiatra.
Che differenza c’è tra psicologo, psicanalista, psicoterapeuta, psichiatra, neuropsichiatra?
Lo psicologo è una persona laureata in psicologia. Non è un terapeuta. Può fare del supporto psicologico, counselling o coaching, ma non può trattare la patologia (Es: attacchi di panico).
Lo psicanalista è un professionista che ha frequentato una scuola ad orientamento psicoanalitico (Es: freudiana, lacaniana, junghiana, da Freud, Lacan, Jung) e che utilizza quindi nella terapia il metodo psicoanalitico. Lo psicanalista può essere anche laureato in medicina e chirurgia, specializzato in psichiatria, laureato in psicologia o in filosofia.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo o uno psichiatra che è abilitato sia al semplice supporto psicologico che alla terapia vera e propria sulla patologia (Es: disturbo da attacchi di panico, disturbo ossessivo compulsivo, traumi, ecc.). Ha frequentato una scuola di orientamento e specializzazione (Es: neo-Ericksoniana, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, Kleiniana ecc.). Cura attraverso la parola e non può somministrare farmaci.
Lo psichiatra è un medico che ha conseguito una specializzazione in psichiatria. Tutti gli psichiatri per legge sono psicoterapeuti, pur se non hanno frequentato una scuola di psicoterapia. Sono specializzati nelle malattie psichiatriche, curabili prevalentemente con la somministrazione di psicofarmaci (Es: schizofrenia, bipolarismo ecc.)
Il neuropsichiatra è un medico psichiatra che cura le patologie mentali associate anche a patologie cerebrali. Si avvale anche di strumenti clinici di analisi, laddove la patologia sia identificabile con essi (Es: paralisi, cefalee ed emicranie, demenze ecc.)